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In caso di debiti Equitalia, l’opzione di pagamento a rate delle cartelle esattoriali non evita fermi ed ipoteche già in essere, pur bloccando l’avvio di nuove misure cautelari. In molti sono caduti nell’errore di chiedere la rateazione delle cartelle di Equitalia per ottenere lo sblocco di ganasce fiscali come il blocco dell’auto: tuttavia, nonostante l’accoglimento dell’istanza di pagamento dilazionato presentata dal contribuente, le ganasce in essere non sono state eliminate.
Le ganasce fiscali permangono fino al pagamento dell’ultima rata, così come disposto dal decreto legislativo n. 159/2015 di riforma della riscossione esattoriale. A richiamarne i principi è stata la circolare n. 98/2015 inviate da Equitalia a tutte le strutture operative.
In realtà, prima dell’entrata in vigore del decreto di riforma, le misure cautelari, attuate su auto e immobili ad esempio, venivano meno nel momento in cui l’istanza di rateazione veniva accolta da Equitalia e si versava la prima rata. Ora, invece, tale situazione blocca solo ipignoramenti in corso e interdice quelli futuri, sempre a partire dal pagamento della prima rata, mentre quelli già iscritti prima della domanda di dilazione restano fino all’estinzione del debito.
La richiesta di rateazione non blocca neanche le azioni esecutive dell’eventuale bene espropriato e già venduto all’asta. Stesso discorso per i casi in cui il creditore abbia presentato istanza di assegnazione, nelle ipotesi in cui l’incanto non sia andato a buon fine. L’accoglimento della richiesta di rateazione non blocca neanche il pignoramentopresso terzi di stipendi, conti correnti, pensioni, crediti di clienti e così via, nel caso in cui il terzo abbia già reso dichiarazione positiva di essere debitore nei confronti del soggetto iscritto a ruolo.
In tutti gli altri casi l’accoglimento dell’istanza di pagamento dilazionato presentata dal contribuente ferma le ganasce fiscali, purché il contribuente versi la prima rata.
Ricordiamo infine un’importante differenza tra fermo auto e pignoramento di un’immobile:
- nel primo caso l’auto risulta inutilizzabile e la vettura rischia di perdere praticamente tutto il valore di mercato alla fine del piano di rateazione (da 6 a 10 anni), oltre a rischiare l’usura per inattività;
- mentre gli immobili possono essere utilizzati nonostante l’ipoteca e addirittura possono essere venduti, seppur perdendo valore di mercato perché l’ipoteca segue il nuovo proprietario.
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