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Vi è mai capitato di voler fare ripetizioni scolastiche private, ma di non sapere come regolarvi con gli adempimenti legali legati al luogo dove si svolgono, in genere la propria abitazione?
L’aspetto legale (e non fiscale) di questa attività riguarda in larga parte l’ambiente adibito ad ospitare gli “studenti”. In tal senso, bisogna considerare:
– l’agibilità dei locali
– le norme igienico sanitarie dei servizi di cui si dispone
Una volta individuato il luogo (casa propria) per svolgere l’attività, bisogna organizzare al meglio gli spazi domestici e distinguere l’area utilizzata come luogo lavorativo e la zona adibita ad alloggio personale. Ai fini catastali, è possibile conservare l’uso abitativo, con categoria da A1 ad A6, ma se il lavoro diventa considerevole, è necessario modificarne la destinazione d’uso in A10, ossia in studio professionale. A quel punto sarà necessario stipulare un contratto di locazione ad uso promiscuo.
L’inizio dell’attività lavorativa va comunicato presso l’ufficio tributi del comune dove ha sede lo studio professionale, in modo da calcolare le relative imposte comunali, come la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie, per uno studio professionale è sufficiente l’indicazione delle uscite in caso di emergenza, mediante l’applicazione di un apposito cartello.
L’assicurazione è facoltativa qualora ci si voglia tutelare da eventuali rischi, ad esempio infortuni. Vanno poi, ovviamente, rispettate le regole condominiali. Con riferimento agli orari e agli spazi, si può disporre della propria abitazione-studio come meglio si crede, senza arrecare disturbo alla collettività, invitando i clienti a rimanere a studiare anche oltre le ore di lezione.
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