Home   News   Equitalia: arriverà la tanto attesa sanatoria?

Equitalia: arriverà la tanto attesa sanatoria?
equitalia-stop-640x342

Esultare può sembrare
prematuro, ma ormai pare
certo che la rottamazione
delle cartelle esattoriali
diventerà legge con la
chiusura di Equitalia. Ecco i
primissimi aggiornamenti su
una questione ancora in
divenire.
Finalmente, il Consiglio dei Ministri ha varato il 15
ottobre il decreto fiscale che prevede la chiusura di
Equitalia e la rottamazione delle cartelle esattoriali
emesse fino al 31 dicembre 2016.

La chiusura di Equitalia, quale agente di riscossione, era
stata più volte proposta ma con l’approvazione della
Legge di Bilancio e del decreto ad essa collegato
dovrebbe diventare realtà, anche se sono possibili
ancora modiche in sede di approvazione.
Il processo di chiusura dovrebbe avvenire in 6 mesi,
dopo di che la riscossione dei tributi passerà all’Agenzia
delle Entrate.
Vediamo cosa comporterebbe la tanto attesa
rottamazione delle cartelle esattoriale.

Cosa significa rottamazione delle cartelle

esattoriali?

Una delle novità più attese del nuovo anno è appunto la

rottamazione delle cartelle esattoriali emesse da

Equitalia no al 31 dicembre 2016. Per rottamazione si

intende un condono parziale del debito iscritto a ruolo

che dovrebbe comportare il pagamento della sorte

capitale maggiorata dei soli interessi e quindi uno

stralcio delle sanzioni e degli aggi di Equitalia. Ancora

incerta invece l’introduzione di un forfait che si dovrebbe

calcolare sulle imposte dovute con inclusi gli interessi di

mora.

Di conseguenza, per eetto della sanatoria, si

verserebbero le sole imposte originariamente dovute

all’ente impositore, che nella maggior parte dei casi è

l’Agenzia delle Entrate, oltre agli interessi legali.

La sanatoria si applicherebbe anche ai debiti iscritti a
ruolo oggetto di rateizzazione, in corso o decaduti.
Tuttavia, in questi casi, la sanatoria riguarderebbe solo il
debito residuo, non essendo ammessa né la restituzione
né la compensazione con quanto dovuto.
Quali debiti saranno oggetto del
“condono”?
La sanatoria parziale dovrebbe riguardare tutte le
cartelle notificate da Equitalia entro il 31 dicembre 2016
che hanno per oggetto il recupero di somme dovute
all’Agenzia delle Entrate, i debiti verso l’INPS e verso le
pubbliche amministrazioni e i tributi locali.

 

Si va dalle multe auto ai bollettini Imu, dai contributi
previdenziali all’IRPEF, dai diritti camerali al bollo auto.
Resta da capire, però, se potranno essere rottamate le
cartelle non in carico a Equitalia nei comuni, come ad
esempio Torino, ovvero quelli che hanno adato la
riscossione dei tributi ad enti diversi da Equitalia.
Ancora è incerto se la rottamazione riguarderà anche le
cartelle emesse per il mancato versamento dell’IVA, in
quanto trattasi di un’imposta comunitaria.
Per il testo denitivo bisognerà aspettare l’approvazione
del decreto.
Cosa cambia con la rottamazione?
La rottamazione delle cartelle permetterà al contribuente
di pagare una cartella “alleggerita” e rimarranno quindi
da pagare integralmente l’imposta e gli interessi per il
ritardato pagamento. Vengono invece cancellate le
somme aggiuntive come gli interessi di mora e le
sanzioni applicate per il ritardato pagamento.
Inoltre è previsto che venga ridotto l’onere, o l’aggio, che
Equitalia incassa come corrispettivo per il servizio di
riscossione.
Come si pagano le nuove cartelle?
Le modalità operative sono ancora da denire e non vi è
certezza se Equitalia provvederà a rottamare le cartelle
automaticamente con l’emissione di una nuova “cartella
alleggerita” o se sarà necessaria una apposita istanza
effettuata dal contribuente.
In generale è previsto che il pagamento possa avvenire o
in un’unica soluzione o rateizzando il debito in massimo
36 rate.
Ecco un esempio pratico
Avviso di accertamento per maggiori imposte
accertate pari ad € 2.624 di IRPEF, addizionali comunali e
regionali.
Sanzioni = € 2.361, 60 (pari al 90% delle maggiori
imposte).

Interessi da ritardata iscrizione a ruolo: € 439,68 circa
(calcolati dall’ucio sulle maggiori imposte dovute dal
giorno successivo al quello di scadenza del pagamento e
no alla data in cui il ruolo è stato consegnato ad
Equitalia e, quindi, è divenuto esecutivo).
Totale dovuto senza rottamazione: € 5.425,28.
Con la rottamazione si verserebbero le sole imposte
contestate e gli interessi legali, quindi € 2.624 con in
aggiunta gli interessi legali.
E’ tutto chiaro

Comments are closed.