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Il MIUR getta le basi per un nuovo strumento finanziario, sul modello del Fondo di Fondi per la ricerca e l’innovazione gestito dalla BEI. Questa volta l’obiettivo è colmare il gap di laureati tra il nostro Paese e la media OCSE.
In arrivo un nuovo strumento finanziario, a valere sulle risorse del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020. Si baserà sul modello del Fondo di Fondi Ricerca e Innovazione, gestito dalla Banca europea per gli investimenti, ma questa volta il focus sarà sul rafforzamento del capitale umano e in particolare sull’accesso all’istruzione terziaria nelle Regioni del Mezzogiorno.
La valutazione ex ante sullo strumento finanziario
Per realizzare il Fondo di Fondi il MIUR ha dato mandato alla BEI di condurre una valutazione ex ante (Vexa) finalizzata a verificare la fattibilità dell’operazione, i cui risultati sono stati discussi a ottobre, in occasione dell’ultimo tavolo tecnico tra Ministero, Banca europea per gli investimenti, Agenzia per la Coesione Territoriale e ANPAL.
La Vexa tiene conto del fatto che il 40% dei laureati in possesso di un titolo triennale non ha proseguito gli studi e che, dopo la triennale, il 57% degli studenti residenti nelle Regioni del Mezzogiorno prosegue gli studi in una Regione diversa da quella di residenza, sostenendo costi compresi tra 7.500 e 8.900 euro annui tra vitto e alloggio, materiale didattico, spese per trasporti urbani e altre spese vive.
Secondo l’indagine, esiste un “funding gap“, cioè una domanda di finanziamenti da parte degli studenti non accolta dal mercato, stimabile in almeno 225 milioni di euro nel periodo 2019-2023 secondo lo scenario più conservativo e in circa 610 milioni di euro in uno scenario potenziale.
D’altra parte, a livello europeo esistono diverse esperienze di strumenti rotativi per il supporto agli studi, in alcuni casi cofinanziati dalla BEI, tanto più di successo quanto più attraenti in termini di agevolazioni offerte. Nel caso italiano, la misura ideale secondo l’indagine sarebbe un’agevolazione rimborsabile di supporto allo studio caratterizzata da assenza di garanzie personali, flessibilità e facilità di accesso e fruizione.
Da qui la decisione di costituire un nuovo Fondo di Fondi, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, a valere sulla nuova Azione I.3 “Istruzione terziaria in ambiti coerenti con la SNSI e sua capacità di attrazione”, introdotta a seguito della riprogrammazione del PON Ricerca e Innovazione nel mese di luglio.
Si tratta di una linea di intervento complementare con gli interventi realizzati a livello regionale per rafforzare la capacità di attrazione e la qualità dell’istruzione superiore, introdotta in occasione della modifica del PON R&I già ipotizzando la possibilità di uno strumento finanziario dedicato.
Il Fondo di Fondi per l’istruzione terziaria
In coerenza con le prescrizioni del PON Ricerca, lo strumento finanziario potrà supportare prioritariamente gli studenti delle regioni del Mezzogiorno in percorsi di istruzione terziaria, quali ad esempio laurea magistrale, laurea a ciclo unico, master post laurea, corsi di specializzazione afferenti agli ambiti strategici della Strategia nazionale di specializzazione intelligente, in complementarietà con le politiche a sostegno delle lauree triennali attuate a livello regionale.
I beneficiari saranno principalmente gli studenti residenti nelle Regioni target(Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), sia che studino negli stessi territori che in altre Regioni o Paesi. Un massimo del 25% della dotazione, tuttavia, andrà a sostenere gli studenti non residenti nel Mezzogiorno che vadano a studiare in una delle Regioni target del PON.
I finanziamenti saranno concessi fino a un massimo annuo di 10mila euro, con un tasso di interesse molto contenuto (0% su risorse PON e ancora da valutare sul cofinanziamento) e in assenza di garanzie personali e reali.
Tra le condizioni del finanziamento si prevede un preammortamento fino a 24 mesidopo il termine del percorso e rimborso fino a 25 anni dalla fine del preammortamento, con erogazione a tranches ogni 6/12 mesi, sul conto corrente o tramite carta prepagata, sulla base di obiettivi intermedi.
Le modalità di gestione per quanto riguarda l’analisi del merito creditizio saranno definite in fase di gara per la selezione degli intermediari finanziari; in ogni caso questi dovranno considerare le reali necessità del richiedente ed evitare situazioni di sovra-indebitamento, oltre a verificarne la storia creditizia prima di decidere sull’erogazione.
La stipula dell’accordo di finanziamento per l’avvio del Fondo da parte di MIUR e BEI è attesa entro la fine del mese di novembre. Una volta costituito il comitato per gli investimenti partirà la selezione degli intermediari finanziari, che riceveranno le risorse del Fondo di Fondi tramite un contingent loan, per poi erogarle ai beneficiari finali sotto forma di prestiti.
Per facilitare la conoscenza dello strumento finanziario tra gli studenti, una parte delle risorse del PON, ulteriori rispetto a quelle allocate sul Fondo di Fondi, potrebbe finanziare attività di comunicazione ed educazione finanziaria.
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